IL NOSTRO REPERTORIO

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Petrov

Il palcoscenico di u teatro è il luogo dove per antoomasia tutto è possibile. Può accadere che i figli di due naufraghi degli anni di piombo, cresciuti senza conoscere la verità sui loro genitori, tentino un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca di qualcosa che forse non è andato perduto per sempre e che potrebbe restituire loro un briciolo di consapevolezza e di serenità. Forse un gioco di ruolo che ha bisogno di un arbitro e lo trova, per quegli strani nodi che intrecciano i fili della memoria collettiva, proprio nell'uomo che in una notte di settembre del 1983 ebbe fra le mani il destino dell'umanità salvandola dall'olocausto nucleare. Erano ancora una bambina ed un bambino innocenti Lei e Lui quando all'apice della tensione fra Stati Uniri e Unione Sovietica, il tenente colonnello dell'Armata Rossa Stanislav Efgrafovic Petrov decise in solitudine che i sei missili intercontinentali apparsi improvvisamente sul suo monitor erano un'illusione e la vita di ogni essere umano una realtà che, al contrario andava difesa ad ogni costo. Una storia che riguarda da vicino e di nuovo ognuno di noi.

Con Luca Di Cecilia, Luca Milesi, Maria Concetta Liotta

Regia di L. Milesi. Video di Francesco Sotgiu. Musiche originali di Luca Di Cecilia.

Foto di scena

La Variante S... Una quarantena per tre

A tratti riesco a immaginarlo. Quel giorno in cui per caso in fondo ad un cassetto troverò abbandonata ed impolverata una mascherina. Non so se gli occhi si faranno lucidi, conoscendomi non credo, ma di certo le mascelle stringeranno una smorfia di rabbia anche solo per un istante. E poi... comincerò a ridere, si. Perché guardando il telefono penserò a tutte le chiamate fatte ai Carabinieri per sapere se in bicicletta potevo arrivare un po' oltre i duecento metri da casa. Le schegge di memoria sono come le patatine, si sa, una tira l'altra. E allora andrò di corsa al vecchio baule per ritrovare il primo arcobaleno, l'originale. Sotto la scritta "andrà tutto bene, 9 marzo 2020" leggerò ancora nitido "siamo di nuovo nella merda, Natale 2021". E sì che allora tutte quelle risate mi avranno messo fame, al punto tale da aprire il frigorifero ed avere subito il miraggio del lievito di birra imboscato da mia suocera per impastare l'ennesima pizza all'ora di cena. Questo, questo e magari ancora molto altro, senza pretendere di chiudere alla vecchia maniera, con la morale dei racconti che i nostri nonni facevano delle bombe, dei soldati, della fame. Perché no, noi non siamo come loro e da questa nostra piccola, infima guerra, ne saremo nel frattempo usciti di certo, ma senza avere imparato un c...., se non l'astuzia di dare la colpa sempre all'ennesima, nuova variante. Io ci ho preso gusto e così sono arrivato alla "S".

Con Luca Milesi, Maria Concetta Liotta

Regia di Luca Milesi. Assistente alla regia e videomaker Francesco Sotgiu. 

Foto: Gianni Bufacchi

Corsivo per donna

Una catena tragicomica di umane situazioni al limite, di quelle nate con la pandemia, il non-tempo per antonomasia, che priva le storie personali del loro cibo naturale, il rapporto con l'esterno: dove le storie di coppia in molti casi sono deflagrate perdendosi nel nulla.I due protagonisti, uniti sulla scena come nella vita, sopravvivono per amore misto a "tigna". Nei giorni del lockdown vivono le situazioni al limite del razionale che tutti ricordiamo, fra la ricerca degli espedienti più disparati per tirarsi su di morale e la paura declinata al plurale: quella di ammalarsi, di non vedere la luce alla fine del tunnel, di non sapere più cosa dirsi. "Corsivo per donna" ritrae lui e lei al tempo della prima estate dell'era del virus. A prima vista il peggio sembra essere passato, ma a ben guardare e soprattutto a ben sentire, il treno contro il quale sono andate a sbattere le loro vite ha lasciato segni grottescamente evidenti.

Con Luca Milesi, Maria Concetta Liotta

Regia di Luca Milesi. Assistente alla regia e videomaker Francesco Sotgiu. 

Foto: Gianni Bufacchi

Amor per me

Chi non ha mai invocato l'amore su sé stesso almeno una volta nella vita... Chi non ha mai provato a leggerne il nome al contrario, colto dal fascino del risultato... Tanta dolcezza del resto non può che specchiarsi nella bellezza della città che chiamiamo Amor, evocandola da destra a sinistra... E chi non ha mai immaginato, in questa vita, quanto amore potrebbe domandare – magari senza essere ascoltato - al principio dell'altra? Chissà... Qualcuno invece si è chiesto a chi l'Eterno Padre potrebbe affidare il compito di consolare i tristi naviganti del mare del trapasso, accogliendoli in un porto sicuro al termine della traversata offerta da Caronte e la sua ditta. Ecco... Prendete un uomo, uno qualunque, che magari l'ultima notte della sua vita se l'è passata da solo dimenticato in un ospedale e che è appena arrivato di là... Poi prendete l'anima di un clown e immaginate che stia lì anche lui, intento a  rinfrescare la memoria degli ultimi arrivati riproducendo ciò che hanno fatto agli altri fino a ieri… E infine aggiungete lei, "Amor" se letta da destra, nell'atto di consolare l'inconsolabile imbarazzo che tutti coglie nel comprendere - tardi! - gli effetti sul prossimo delle nostre cattive condotte... Questa è AMOR PER ME. Una storia ambientata sulla soglia del Mondo di Là. Tragicomica come lo è in fondo la Vita.

Con Luca Milesi, Maria Concetta Liotta e Domizia D'Amico. FOTO

Regia di Luca Milesi. Assistente alla regia Francesco Sotgiu. TRAILER

1.9.8.9. ovvero l'ultimo nastro der fijo de Mimì

Il 1989 trent'anni dopo…
Il protagonista di chiusura per la Trilogia della Compagnia Enter dedicata alla Memoria e alla Famiglia è... un "anno"! E che anno... Sulla scena per l'ultima volta (?) il nostro amico ora ha come unica compagnia un registratore ed una bobina... "L'ultimo nastro der fijo de Mimì" diffonderà la musica di un anno straordinario, che ha cambiato per sempre le vite di quelli che c'erano e di coloro che son venuti dopo. Questa volta il nostro amico tornerà indietro all'età più bella -  i quindici anni - e rivivrà tutto. L'esordio al liceo giusto un anno prima  e il tema d'italiano dedicato allo Zambia, che alle Olimpiadi di Seul agli azzurri gliene fece quattro poco prima delle "notti magiche". Poi l'uomo con la busta della spesa che in piazza Tienanmen prova a fermare il carro armato, le suggestioni di Roma come era e quelll'interrogazione in Geografia politica programmata per il 10 di novembre. Quando tutto sembrava pronto, con la cartina dell'Europa Centrale ingoiata a memoria e gli ordinamenti letti e ripetuti, la sera prima venne giù un Muro a Berlino! Cartina da buttare... Aria rinnovata… E interrogazione... rinviata! Sigh!

Diretto e interpretato da Luca Milesi. Aiuto regia M.C.Liotta, video F. Sotgiu. FOTO

Anduma

"Anduma Luca! La strada è lunga..." sono queste le parole che il padre dell'autore pronunciava quando lui, suo figlio, doveva sbrigarsi. Un ricordo nitido del padre, un ricordo vivo, che sembra fresco di giornata. La memoria a schegge, a cui fa riferimento il titolo dello spettacolo, è quella che l'autore e interprete ha nel ricordare i racconti di chi lo ha generato e cresciuto. Racconti che raffiorano a distanza di anni, che gli fanno compagnia ora che anche lui è padre. Racconti che sono così vivi nella sua memoria, come se in quello stesso momento potesse ancora sentire la voce di suo padre dirgli: "Anduma Luca! La strada è lunga..." Anni prima invece la fretta si era occupata proprio di suo papà, in tenera età. Giusto il tempo di rubare il significato del termine Anduma e poi di corsa, gambe in spalla, per scappare dai mitragliamenti dei caccia alleati o dalle retate dei nazifascisti. Da adulto, quando d'estate guidava verso la spiaggia, ogni albero della Via del Mare prendeva il nome di un amico che con lui, al tempo, era stato costretto a giocare alla roulette russa con la grande consolatrice. Avveniva un miracolo, però, lo stesso che un tempo gli aveva salvato la pelle: la sua voce tranquilla liberava quei racconti dal grigio della morte, trasformandoli in una Memoria a schegge.

Diretto e interpretato da Luca Milesi. Aiuto regia M.C.Liotta, video F. Sotgiu. FOTO

Miracoli del Magico Fascicolo

L'Uomo, la Notte e un Fascicolo. Un triangolo che sa di magia...
Il casuale rinvenimento di un carteggio ingiallito nel tempo fa rivivere oggetti di figure care ormai scomparse dai giorni. Il nostro Uomo non è solo al mondo, è vero, ma continua ad attraversare la vita con una valigia di domande che attendevano ancora risposte da chi è "andato avanti". Succede. A tutti. Ma talvolta cadono quei punti interrogativi, magari con un Miracolo, con una paio di scarpe da ginnastica che di notte si muovono da sole dentro casa servendo il caffè ad una vecchia vestaglia blu accomodata su una sedia accanto al tavolo del soggiorno... Basta tornare bambini, giusto per un pò, abbassare le palpebre degli occhi e spalancare quelle del cuore, come anche gli anziani sanno fare...
                                      

Con Luca Milesi. Assistente alla regia M.C.Liotta, videomaker F. Sotgiu.

Regia di Luca Milesi.

Otto Sessanta & famiglia

E’ tornato! O meglio… Ci è ritornata! “Ma cosa?” – direte voi. Ma la memoria! E’ ovvio! Si, così suona meglio. In tempi di “smemoratellum” è più sano fare come dice il detto, giusto? “Chi non muore si rivede!” Ma se ci sente Lui - l'interessato - Lui che non è mai morto davvero, di questi tempi in odore di compleanno, beh… ci manda tutti sonoramente a quel paese in modi epici. Lui, Otto il Sessantotto, per noi Otto Sessanta, oggi autista di mezzi pubblici, non se ne è mai andato, è rimasto sempre sulla barricata che lo rese famoso in tutto il mondo. Forse eravamo noi a guardare dalla parte sbagliata. Sulla cresta dei sessanta è giusto un pochino in crisi, magari giù di corda: mentre pensa e ripensa al glorioso passato rivoluzionario dicendosi “Ho creato dei mostri!”, c’è fra i suoi amici più cari chi tenta di sedurlo con le scienze olistiche, come anche chi prova a farlo ridere della sua stessa natura, diciamo… “eccessivamente sindacale”. Otto compie lo zig zag quotidiano fra le buche di Roma e le stramberie di chi, dopo aver frainteso il suo pensiero, ora non perde mai occasione per incolparlo di tutti i mali del mondo.  Ci sarà da ridere, tanto!                                                         

Con Luca Milesi, Maria Concetta Liotta, Serena Renzi, Ilario Crudetti

Regia di Luca Milesi.

La carriera di Edipo

C'è un confine fra la coerenza nei principi e  l'indifferenza verso il prossimo? Forse l'una e  l'altra si innervano nello stesso corpo in eguale misura, la seconda nel ruolo di scomodo specchio della prima? E il cinismo del Potere? E' davvero solo un effetto collaterale del Comando? O piuttosto il riflesso della non limpida coscienza di chi lo elegge come di chi lo contesta con la trave nell'occhio? Queste e non solo le diverse sfumature di pensiero nascoste nelle pieghe della drammaturgia di Camilla Migliori, scrittrice e testimone vivente della scuola di teatro romana, protagonista di quella fortunata stagione vissuta come anni d'oro  a cavallo fra i ‘70 e gli ’80: un’esperienza che molto ha ancora da dire visto il depresso panorama del teatro d'oggi. "La carriera di Edipo" è uno squarcio sul tentativo di allestire la tragedia classica secondo il credo di Adriana, la regista, malgrado il suo Io  e quello dell'attore protagonista, Guido: nonostante la vicinanza di Chiara - "quasi" una sorella per lei oltre che un'assistente - e la disponibilità di una delibera sblocca fondi, da pagare - è ovvio - al solito prezzo.                                                                            

Con M. Concetta Liotta, Alessandro Grande, Fabrizio Bordignon, Eleonora Zepponi

Regia di Luca Milesi.

Tamburitango

Siamo tornati. E sono tornati anche loro, i nostri e vostri "ricordi del cuore", racconti di calcio e di vita vissuta. Di certo siamo Luca Milesi e Francesco Sotgiu, ma per tre giorni saremo anche un po' Romolo e un po' Remo. Figli della stessa città con due culture calcistiche diverse e una sola passione, per l'unico giocattolo che non si abbandona mai, il primo: il pallone. Le nostre "storie di calcio e non solo" viaggiano per immagini: da quelle che ritraggono i primi calcetti tirati sotto lo sguardo amorevole dei genitori, fino alle istantanee sulle domeniche allo stadio, vissute da soli o con gli amici, nell'età della maturazione. A fare da atmosfera, da sfondo, sono l'amicizia nella rivalità sportiva, la sacralità di un vecchio calcio dal sapore diverso e il profilo di un paese per come era e non è più. Il 2 febbraio, alle 21.00, si comincia con Luca Milesi in scena nel racconto dal titolo "Gli anni '80 a Roma", spettacolo a tinte giallorosse. Si prosegue il 3 febbraio, sempre alle 21.00, con Francesco Sotgiu in scena nel racconto sul decennio successivo, "Gli anni '90 a Roma", spettacolo a tinte biancoazzurre.Si conclude il 4 febbraio, alle 18.00, di nuovo con Luca Milesi: in scena un racconto dedicato al calcio "democratico" degli anni '80, alle vittorie di quattro squadre outsider: Roma, Verona, Napoli e Sampdoria. ("Le quattro cenerentole" su Vimeo)

Regia di Luca Milesi.

L'era del granchio & Santa Rosalia

“L’era del granchio” – che vede in scena un cast formato da Paolo Ricci, Serena Renzi, Alberto Albertino e Francesco Sotgiu – è un ritratto graffiante della società contemporanea, delle sue deviazioni e delle sue perversioni emotive.  Il ritmo incalzante e la scrittura ad alto contenuto satirico raccontano una coppia annoiata che esige di festeggiare l’anniversario di matrimonio in uno scenario capace di garantire le emozioni più forti: l’aspettativa non sarà affatto tradita grazie alla fantasia di uno spregiudicato agente turistico che li trasporterà, bagagli alla mano, sul fronte di una delle più sanguinose guerre mediorientali. “Santa Rosalia” è invece un classico della produzione a carattere storico di Camilla Migliori. La Patrona di Palermo – interpretata da Maria Concetta Liotta – è ritratta nell’anno 1738 alle prese con i preparativi dell’imminente festa in suo onore, con la costruzione di un carro che proprio non riesce a soddisfare il suo gusto estetico e soprattutto con i protagonisti di una storia di ordinaria corruzione a tinte molto “moderne”, tutti lì in fila a chiedere l’intercessione della Santa.

Con M. Concetta Liotta, Serena Renzi, Paolo Ricci, Alberto Albertino e F. Sotgiu

Regia di Luca Milesi.

Memorie Immaginarie

Memorie Immaginarie

Perché una rassegna dedicata a Duccio Camerini? Perché da sempre la Compagnia Enter parteggia per un teatro che sintetizzi emozione interiore, profondità di pensiero e suggestione storica. “Memorie Immaginarie”, rassegna ospitata dallo storico Teatro Tordinona, ha offerto agli spettatori la visione di alcuni degli spettacoli più conosciuti di Duccio Camerini. Presso la Sala Pirandello del Teatro di Via degli Acquasparta a Roma sono andati in scena in successione gli spettacoli “Tribù” (con la Compagnia Enter), “Orienti” (in  un reading curato dalla Compagnia dei Masnadieri) e “I Sonetti di Shakespeare”, con in scena lo stesso Duccio Camerini. La Rassegna ha inoltre compreso un seminario di drammaturgia tenuto da Duccio Camerini per gli studenti dell’Università “La Sapienza” ed ha ospitato un confronto aperto fra autori, registi e produttori sullo stato di salute del teatro contemporaneo, dibattito al quale hanno partecipato oltre allo stesso Camerini anche Ulisse Benedetti, Giuseppe Manfridi e Paolo Petroni.  

In collaborazione con "Casa dei Racconti", "Dramma.it" e "Compagnia dei Masnadieri"

Regia di Luca Milesi.

Eve

Eve

Due, due amiche, due rivali, due confidenti, due facce della stessa medaglia, ma soprattutto due donne, in una commedia brillante, naïf e perfida allo stesso tempo. E una sola notte in cui, in un vortice di parole dette e subite, si tace la chiave di ogni relazione: la verità. La voglia estrema di mantenere intatto un equilibrio delicato porta ad azioni disperate, a vendette infide… L'una desidera l'opportunità insita nell'altra senza però ottenerla. Il silenzio diventa culla di tutto quello che fa male e che va nascosto come un'onta e lentamente l'immagine riflessa nello specchio non somiglia più all'originale. Un flusso di coscienza bugiardo in mano a due donne. Sembra si sia giunti alla catastrofe e invece, come solo le donne sanno fare, ci si ride su, si balla sopra il cadavere di un'amicizia forse improbabile, raccontandosi ironicamente, ma soprattutto... mentendosi. Il tono è ilare e brillante, contornato di femminea perfidia. Lo spettatore rappresenta la finestra della stanza in cui si svolge l'azione scenica, come se spiasse il susseguirsi degli eventi.

Con: Serena Renzi, Valentina Tramontana e Gianluca delle Fontane

Regia di Luca Milesi.

Tribù

Tribù

Reduce dal grande successo ottenuto alla Quinta Edizione Festival Nazionale del Teatro “Scenari di Casamarciano” 2015 , dove si è aggiudicata  i Premi “Migliore Compagnia” e “Migliore Regia”, la Compagnia Enter approda al Teatro Agorà  dal 2 al 4 ottobre 2015  con  “Tribù” di Duccio Camerini. Forse il tuo segreto è nascosto nel passato di un altro: questo è il senso profondo di “Tribù”, uno degli esperimenti del teatroinascolto che tanto consenso ha portato a Duccio Camerini, attore, autore e regista romano.  La vicenda narrata ha per protagoniste le figure cardine di una "normale" famiglia italiana, uomini e donne che inseguono i propri sogni attraverso i porti del secolo nervoso, il Novecento. La Compagnia Enter aveva già portato in scena con successo "Tribù" nella stagione 2013-2014 del Teatro Arvalia di Roma.

Con: Fabrizio Bordignon, Luca Milesi, Maria Concetta Liotta, Alberto Albertino, Serena Renzi, Valentina Tramontana, Francesco Sotgiu

Regia di Luca Milesi.

Gerani per la guerra

E' l'ultima notte di una lunga guerra: in teoria non sappiamo quale e non importa. Lo spazio è quello del territorio conteso, noto anche come "terra di nessuno", dove il ciclo della morte ha sostituito a lungo quello della vita, in una "normalità" che nessuno è stato in grado di inceppare; fino a quella giornata, a quella sera, in cui un odore iniziò a sprigionarsi nell'aria, come chiara percezione del ritorno del sole. Il luogo è quello di una cucina di una fattoria, in cui Smilia aspetta il ritorno del marito da una importante missione per conto delle forze della Resistenza. La guerra però ha il potere di cancellare le vite e di sconvolgere l'immaginario ed i sentimenti di chi la combatte e di chi la subisce, al punto da rendere possibili le "relazioni pericolose" fra la moglie onesta per antonomasia e l'ufficiale dell'esercito occupante ormai sfiancato dalla lotta e annoiato dalla seduzione per puro sesso delle donne capitate sul suo cammino.

Con: Maria Concetta Liotta, Andrea Zanacchi, Alberto Albertino, Luca Morciano, Marco Fioravante, Lorenzo Guerrieri e Marica Malgarini

Regia di Luca Milesi. Foto di scena di Luca Imola

La guerra degli asparagi

Un generale ed un soldato in preda ad una crisi di inconsolabile voyeurismo spiano il mondo che li circonda da dietro un binocolo, trovandolo terribilmente impreparato per il gioco che loro amano di più, la guerra. Il flusso dei vacanzieri del weekend ad esempio rende impossibili le grandi manovre dal venerdì alla domenica: i campi di battaglia sono occupati dagli amanti del picnic, dalla loro mondezza, dalla loro mollezza. Pierre Louki si lascia intelligentemente ispirare dal linguaggio di Ionesco e dall’architettura scenica di Beckett, senza mai dare l’impressione di creare il doppione di qualcosa di già visto. Nel dialogo surreale fra il vecchio generale ormai incapace di fare l’ “Attenti !” e il giovane soldato innamorato del sedere di “Simona”, l’unica grazia che dal mondo dei civili arriva nel suo binocolo, non ce n’è per nessuno: per i pacifisti che non hanno compreso come la loro esistenza sia giustificata solo dalla guerra e per la bomba atomica, che ha tolto lavoro a troppa gente.

Con: Luca Milesi, Gianluca delle Fontane

Regia di Maria Concetta Liotta. Foto di scena di Luca Imola

Il Letto

Il letto

"Avete mai provato a spiare dal buco della serratura? – afferma il regista Luca Milesi - Sì, senza alcun dubbio: eravate attirati dai segreti che nasconde un bagno, come le api dal miele: e vi sarete anche accorti di potervi specchiare nelle azioni della malcapitata o del malcapitato di turno, allo stesso modo in cui Lei/Lui stava ammirando la propria immagine riflessa nel cristallo sopra il lavandino. E quanto vi piacerebbe osservare (senza essere visti!) due sconosciuti, o anche due amici, che confabulano occupando un bel letto a due piazze poco prima o appena dopo "averlo fatto"? Anche quello sarebbe un bell'esercizio per mettersi a nudo senza farsi vedere da nessuno, per scoprire magari una parte repressa di se stessi, se non addirittura per riconoscersi... Et voilà! E' possibile! Addirittura le due cavie avranno un nome: saranno sempre e solo Bruno e Chiara"

Con: Luca Milesi, Maria Concetta Liotta, Alessandra Mirra, Lorenzo Guerrieri

Regia di Luca Milesi. Foto di scena di Luca Imola

Noi e Loro

Noi e loro

Quelli che ritroviamo nella Casa degli Uomini Onesti sono un Falcone & Borsellino inediti, che a volte lasciano di stucco per la puntualità dell’ironia con la quale l’uno dissacra gli spigoli più ruvidi del carattere dell’altro. Noi e loro è la cerimonia del ritrovarsi dopo vent’anni di un silenzio cercato e coltivato per non soffrire il distacco e per continuare, Altrove, un percorso separato di sedimentazione dell’esperienza e della conoscenza. I due vecchi amici tornano a ridere e a scherzare come due veri siciliani, l’uno agli antipodi dell’altro, consapevoli della profonda diversità di carattere ma lieti di non averle permesso in vita di ledere in alcun modo la grandissima amicizia. Si ritrovano per guardare avanti, per fare da esempio a quelli di laggiù.

Link su Youtube

Con: Luca Milesi, Alberto Albertino, Paolino Blandano, Maria Concetta Liotta, Francesco Sotgiu, Michele Uliano, Umberto Bianchi e Monia Rosa

Regia di Luca Milesi. Foto di scena di Massimiliano Di stefano

Ninco Nanco Centocinquanta

Ninco Nanco Centocinquanta

Quanto valeva la vita di uno zappaterra nell’800? Poco o niente. Giuseppe Nicola Summa lo sapeva molto bene: era uno dei tanti cafoni del Sud. Garibaldi e i Mille avrebbero voluto fare di quella umanità un popolo libero, ma qualcosa andò storto e Giuseppe si dette alla macchia, divenendo il braccio destro di Carmine Crocco, il famoso generale dei briganti. La rivolta contadina che ha messo a ferro e fuoco il meridione d’Italia appena dopo l’Unità è stata a lungo una pagina di storia proibita. Nicola Summa venne eliminato a Frusci il 13 marzo 1864. Se un bandito lo si uccide, un testimone lo si elimina e ogni termine chiamato in causa ha sempre un perché. I passi di Ninco Nanco, famoso anche per la sua inseparabile chitarra, avevano a lungo incrociato le trame dei gattopardi - luci e ombre di quel 1860 – i padroni del meridione; grandi maestri nel salto sul carro del vincitore e portatori di quel particolare tipo di cambiamento che sempre lascia tutto immutato. Un testimone scomodo dunque, una delle prime bocche da mettere a tacere nel neonato Regno d’Italia. 

Con: Luca Milesi, Maria Concetta Liotta, Gabriele Guarino, Alberto Albertino, Olimpia Giuliana Alvino, Vita Rosa Pugliese, Simone Carosio e Alessio Sapienza

Regia di Luca Milesi. Foto di scena di Luca Imola

EL Che

EL (Che Guevara)

"Sono nato nel 1974. La mia generazione era agli inizi dell'adolescenza e vide crollare il Muro in un mare di polvere, in una fine del secolo anticipata di undici anni. Eravamo giovani liceali quando finivano gli anni '80, così leggeri e spensierati per la crassa borghesia che, qualche anno prima, se l'era vista veramente brutta. Per uno strano paradosso della storia le piazze italiane in quel momento tornarono a riempirsi di giovani "protestanti", mentre le briciole del Muro giacevano a terra e ad essere raccolti erano i cadaveri (chi ne parla più...) degli operai morti nei cantieri di Italia '90, il Mondiale delle "notti magiche inseguendo un goal". Qualcuno giurava di aver visto una pantera aggirarsi nella campagna romana e, da subito, il nuovo movimento studentesco assunse l'elegante antenato del gatto a simbolo della protesta. Gran parte del ceto politico che ha amministrato negli anni Roma, la Provincia e la Regione e' nato in quelle lotte: farebbe bene a ricordarselo. Io non vedevo l'ora di dimostrare a mio padre quanto avevo capito dei suoi racconti sulla guerra, sulla Resistenza ed iniziai dapprima un gioco ribelle, poi una militanza consapevole. Fu in quegli anni che studiai la figura ed il pensiero del Che, così piena di nodi, di presagi, di avvertimenti per tutti e su tutto. Quei nodi non sono mai riuscito a togliermeli dalla testa. Forse è' per questo che sulla mia strada ho incontrato di nuovo EL, quindici anni dopo. Magari e' il caso di scioglierli quei nodi, ora..." Luca Milesi

Con: Antonio Sebastian Nobili, Maria Concetta Liotta, Elisa Giovannetti, Alberto Albertino, Umberto Bianchi, Simone Carosio, Lorenzo Guerrieri, Raffaella Zappalà

Regia di Luca Milesi. Foto di scena di Luca Imola

Foemina ridens

Foemina ridens

Lo studio per arrivare alla produzione di Foemina ridens è durato un anno. Tutto è cominciato nell'aprile del 2011, quando sui giornali si cominciava a parlare sempre più insistentemente della riapertura del processo per la strage di Via D'Amelio, dove il 19 luglio 1992 trovarono la morte il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. A volte la ricostruzione della realtà vera, della vita vissuta, riesce a destare più emozioni di quanto non sia capace la fantasia di uno scrittore, di uno sceneggiatore: il pensiero che poi mancavano pochi mesi all'arrivo del ventennale di quella strage, anzi di una lunga stagione di sangue, ha fatto il resto. La compagnia ha iniziato così a lavorare all'ipotesi di portare in scena un testo che attraversasse il problema criminalità trasversalmente, senza indugiare su uno solo degli aspetti della questione, mafioso, militare o politico. E' avvenuto così l'incontro con la fondazione Giuseppe Fava, come naturale conseguenza di questa ricerca. Pippo Fava fu giornalista, scrittore di teatro, sceneggiatore per il cinema, regista: fu assassinato all'alba del 1984 dai clan mafiosi che così vollero punire la sua ostinata voglia di dimostrare che a Catania la mafia esisteva eccome, a dispetto di quanto sostenevano le elites istituzionali del capoluogo etneo. La Fondazione Fava ci ha fornito la raccolta completa delle sue opere e la scelta è caduta su Foemina ridens, il più terreno, il più goliardico dei suoi testi, dove la mafia non è padrona, ma solo una pratogoniste fra tante. Un contributo alle celebrazioni delle vittime di mafia attraverso la rappresentazione dell'opera di un martire del giornalismo.

Con: Maria Concetta Liotta e Luca Milesi.

Regia di Luca Milesi. Foto di scena di Massimiliano Milesi

Tango

Tango

In Tango succedono alcune cose che ci riguardano da vicino. Un ragazzo confessa di avere deficit sentimentali e allo stesso tempo apre il diario della sua vita raccontandoci di una famiglia agiata e benpensante che di lui ha provato a fare un (im)perfetto arrampicatore sociale. Una ragazza (o il suo ologramma) chiede aiuto da un tempo nel quale le persone sparivano nel nulla: accadeva in Argentina, un paese nel quale noi italiani abbiamo lasciato il cuore e qualche centinaio di scomparsi. Una madre ed un figlio (se si vuole una nonna ed un nipote) non hanno un cadavere o una tomba per piangere in santa pace: questo ci riguarda ancora più da vicino perchè nel sud di casa nostra c'è tanta gente che barcolla cercando da anni un marito, un figlio, una moglie, ingoiati dalla "lupara bianca". In Argentina i colonnelli gettavano nell'oceano i cittadini sequestrati illegalmente, da noi la mafia li scioglie nell'acido e qualche volta ci innaffia i giardini dei boss. Tango è una storia che ci riguarda.

Con: Umberto Bianchi e Maria Concetta Liotta

Regia di Luca Milesi. Foto di scena di Massimiliano Milesi

Tu la conosci Giulia?

Tu la conosci Giulia?

Cercare lavoro è sempre stato un lavoro. Oggi è diventato uno splendido soggetto per un film grottesco, decisamente umiliante per molti individui: e non certo per quelli che il lavoro lo inseguono e non lo trovano, quelli sono degli eroi. L'umiliazione sia per quella gente che ha voluto che si arrivasse al punto in cui ci troviamo o che non ha fatto nulla per evitare che ci si arrivasse, negandoci addirittura la verità. Vabbè, ridiamoci un pochino sopra, non per menefreghismo o per qualunquismo, ma perchè è una medicina per non morire di bile ed una chiave teatrale per raccontare il precariato. E' questa la forza della commedia di David Conati, arrivata ormai a più di cinquecento repliche in tutta Italia. Ma d'altronde quando ci si ritrova a dover affittare una stanza di casa al proprio fidanzato e a fingere di essere un uomo per lavorare in un giornale, cosa bisognerebbe fare? Piangere?

Con: Maria Concetta Liotta, Luca Milesi, Gabriella Tambone

Regia di Laura Canestrari e Massimiliano Milesi.

Terapia di gruppo

Le compagnie teatrali italiane ricorderanno il 2011 come l'annus horribilis, qando ai tagli al F.U.S. si è aggiunta la paralisi degli enti pubblici locali. Il Comune di Roma ha rimandato il bilancio quasi all'estate, la Provincia si è ritrovata bloccata da un decreto governativo del maggio 2010 che ha congelato gli uffici amministrativi impedendo la formalizzazione dei contributi ad iniziative già programmate o addirittura in corso... Tutti con il c..o per terra. C'è stato poco da fare, chi era in ballo si è dovuto inventare qualche cosa per tirare avanti e onorare gli impegni già assunti con i teatri e con i fornitori: una reazione che però non si spiega come semplice resistenza economica. Il punto è che il nostro è un mestiere, in barba al pensiero di taluni ministri e di molti concittadini. Forse il più bel mestiere al mondo. Quindi sappiano che non ce lo faremo togliere mai. Si deve andare avanti con l'ingegno, magari cercando qualche mecenate intelligente, in grado di capire che la cultura crea lavoro e che il sostenerla può essere un espediente costruttivo e legale per pagare meno tasse. La nostra gratitudine va all'Ambasciata Americana e alla ditta "il Gelatone" di Paolo Costantini che intervenendo in extremis hanno salvato l'iniziativa. Sono stati quattro mesi intensi, conlcusisi con la certezza di aver costruito uno spettacolo divertente e intelligente, grazie anche alle doti interpretative di attori e attrici di provata esperienza, come Monica Guazzini, Salvatore Lazzaro (Bernardo Provenzano ne Il Capo dei Capi) e Maria Concetta Liotta.

Con: Salvatore Lazzaro, Maria Concetta Liotta, Alberto Buccolini, Monica Guazzini, Alberto Albertino e Luca Marengo.

Regia di Luca Milesi. Foto di scena di Massimiliano Milesi

 

Matilde & Beniamino, provini per animali da palcoscenico

Matilde & Beniamino - provini per animali da palcoscenico è un altro esempio della propensione del nostro gruppo teatrale a scelte non comuni. Più e più volte abbiamo scritto sulle pagine del nostro sito a proposito di quello che secondo noi dovrebbe essere il ruolo delle giovani compagnie teatrali in relazione alla presenza sul territorio italiano di penne validissime ma prive di visibilità e, fatto ancor più grave, della possibilità di ottenerla. In passato avevamo già conosciuto Fabio Filosofi Del Ferro come attore ed in seguito come autore ed interprete in una prima versione di Matilde & Beniamino, che bene aveva impressionato il pubblico del Teatro San Genesio. Lo spirito e l'estetica del testo di Filosofi Del Ferro hanno fatto breccia nel cuore del nostro gruppo, che in otto anni di vita ha vissuto situazioni ed incontrato personaggi simili a quelli ai quali ha dato vita l'autore nel suo lavoro; da qui la scelta di collaborare alla riproposizione di Matilde & Beniamino, in occasione della quale Filosofi Del Ferro ha svolto anche il ruolo di organizzatore e produttore. La soddisfazione di avere costruito insieme un piccolo evento importante è grande e la testimonianza di quanto la regia di Gianni Licata abbia di nuovo colpito nel segno sta nelle cinque rappresentazioni gonfie di pubblico realizzate fra il 17 ed il 21 Marzo 2010.

Con: Fabio Filosofi del Ferro, Maria Concetta Liotta, Luca Milesi, Carla Aversa, Valentina Tramontana, Eleonora De Longis e Massimo De Filippis

Regia di Gianni Licata. Foto di scena di Luca Milesi

Sotto un ponte, lungo un fiume

Sotto un ponte, lungo un fiume è una delle ultime opere composte da quel grande maestro italiano della drammaturgia che risponde al nome di Luigi Lunari. Per quasi vent'anni collaboratore dramaturg di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano, Lunari è attualmente uno degli autori di teatro italiani più accreditati all'estero, tradotto e rappresentato fino in Giappone. La scelta di portare in scena una sua opera nasce alla fine di un laborioso periodo di studio che ha coinvolto la Compagnia Enter nei primi mesi dell'estate del 2009. In quel periodo furono analizzate con attenzione molte delle ultime proposte della drammaturgia italiana presentate su pubblicazioni e siti accreditati. La decisione finale di rappresentare un lavoro di Luigi Lunari fu in un certo qual modo la conferma della propensione al "rischio" che caraterizza la Enter sin dalla sua fondazione, rischio cercato e voluto nell'allestire spettacoli di autori per qualche oscuro motivo dimenticati o trascurati dalle istituzioni del teatro italiano, come nel caso ingeneroso di Luigi Lunari. Sotto un ponte lungo un fiume è stato per noi dunque una prova di maturità, nella quale ha giocato un ruolo decisivo la possibilità di avere come attrice protagonista una donna che tanto ha dato fino ad oggi al nostro teatro, sia a quello istituzionale che a quello di ricerca, in oltre quarant'anni di carriera: Luisella Mattei.

Con: Luisella Mattei, Andrea Zanacchi e Luca Milesi

Regia di Gianni Licata. Foto di scena di Luca Milesi e Andrea Zanacchi

 

Hammett n.3241 & Hellman

Hammett n°3241 & Hellman

"...Hammett è scarno, controllato, crudo, ma rinnova innumerevoli volte l'impresa che solo i grandi scrittori possono compiere: ha scritto scene che hanno l'aria di non essere mai state scritte prima...". Raymond Chandler aveva usato queste parole commentando il lavoro del suo più grande rivale. I cinque romanzi scritti da Hammett fra il '29 ed il '32 avevano rivoluzionato la letteratura del giallo. "Dash", come lo chiamavano gli amici, era riuscito a tirar fuori il delitto dal vaso di cristallo e lo aveva portato in mezzo alla strada. Prima la povertà, poi la gloria, la ricchezza, poi di nuovo la miseria più nera. E' stata questa la vita di Hammett. La sua carriera venne interrotta e distrutta negli anni bui della "caccia alle streghe", scatenata negli Stati Uniti dal Senatore McCarthy all'alba della Guerra Fredda. "Dash"era un innamorato della Libertà, aveva aderito alle campagne di arruolamento nell'esercito americano due volte, nel 1917 e nel 1942. Così, di fronte alla Commissione sulle Attività Antiamericane, non si piegò alle minacce della Corte, non si prestò alla delazione per salvare se stesso, evitando la condanna ad altri innocenti. Se il suo nome ed il ricordo del suo talento sono giunti fino a noi lo si deve al'amore e all'onestà di chi gli fu sempre vicino, tra questi la sua compagna di vita, Lilian Hellman, scrittrice teatrale e sceneggiatrice hollywoodiana di successo. Hammett n°3241 & Hellman ritrae dapprima lo scrittore nel suo ultimo giorno di prigione, il 9 Dicembre 1951, per poi inquadrare dieci anni più tardi la sua compagna nell'attesa impotente della morte del romanziere, avvenuta per cancro.

Con: Luca Milesi e Maria Concetta Liotta

Regia di Biagio Proietti. Foto di scena di Massimiliano Milesi e Michele Santor

 

L'ultimo incubo di Edgar Allan Poe

L'Ultimo incubo di Edgar Allan Poe

La primavera del 2009 è ricca di impegni per la Compagnia Enter, di soddisfazioni. Il Piccolo Teatro Campo d'Arte fa di nuovo da cornice, questa volta per l'appuntamento con il teatro d'autore di Biagio Proietti, storico sceneggiatore e regista R.A.I., la firma dei più riusciti sceneggiati televisivi degli anni '60 e '70, dedicati al giallo, al mistery: fra tutti basti ricordare il celebre "Dov'è Anna". Una prima volta a cavallo fra febbraio e marzo e successivamente agli inizi di maggio Biagio Proietti dirige Luca Milesi come protagonista dello spettacolo L'ultimo incubo di Edgar Allan Poe, un viaggio nelle ultime ore di vita del maestro del mistero e del thriller, arricchito della partecipazione dell'attrice Maria Concetta Liotta che compare sulla scena nei panni di Morella, uno dei personaggi femminili più dolci e più significativi creati dalla mente dell'autore morto in circostanze misteriose a Baltimora il 7 Ottobre 1849.

Lo spettacolo viene rappresentato in due versioni, la prima adattata alle piccole dimensioni del teatro Campo d'Arte ed immersa in una scenografia naturale molto coinvolgente, la seconda sviluppata per il palcoscenico del teatro Agorà '80 e pensata per un maggiore sviluppo dell'azione scenica nello spazio.

Luca Milesi festeggia così i suoi primi dieci anni di teatro, in uno spettacolo fra i più significativi nella storia della giovane compagnia romana.

Con: Luca Milesi e Maria Concetta Liotta

Regia di Biagio Proietti. Foto di scena di Massimiliano Milesi

 

Francia - Italia, dopo i calci di rigore

" Il pubblico è un insieme spesso generoso, formato da individui diversi ma riuniti con uno scopo simile. Ognuno ha una propria vita, composta da azioni e sentimenti che nel tempo si sviluppano, evolvono. Può essere il pubblico che legge, quello che va al cinema, quello teatrale o quello tifoso di calcio. Oppure può appartenere a tutte queste categorie contemporanemante. Quello che abbiamo visto protagonista sulla scena di Francia - Italia dopo i calci di rigore era formato da quattro personaggi di una calda serata italiana: quella del 9 luglio del 2006, quando l'Italia vinse i Mondiali di calcio contro la Francia, quando il pubblico era così vasto da perdere qualsiasi connotazione. Una partita nella quale forse il caso e la fortuna giocarono un ruolo tanto importante quanto l'abilità. Anche in questo spettacolo il caso era sulla scena, rappresentato qui da tre giovani Parche, divinità belle e antiche, che segnavano il destino di chiunque, filando la storia come lo svolgersi di un fuso, parlando in rima, sfiorando i quattro personaggi senza toccarli, senza amarli..."

(Lucilla Noviello, dalla rubrica "Cioccolata a colazione - Recensioni)

Con: Maria Concetta Liotta, Massimiliano Mecca, Luca Milesi, Luisa Noli, Giselle Martino, Giulia Morgani, Mery Poltroni

Regia di Andrea Marfori & Luca Milesi

dei veri amici

Dei veri amici

Il 2008 è un anno particolare per la Compagnia Enter, ricco di soddisfazioni e di novità in vista della stagione teatrale 2008-09. All'inizio dell'anno grazie all'intervento dell'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma la Compagnia Enter organizza la Prima Rassegna Artigiani del Teatro . La Rassegna va in scena per due settimane presso il Teatro Agorà '80 a cavallo fra Febbraio e Marzo, donando visibilità a quattro compagnie che si esibiscono in ben sei diversi spettacoli. Nel mese di Maggio la Compagnia Enter partecipa al Festival Sipari d'Occasione presso il Teatro Civico di Moncalvo (Asti) e lì lo spettacolo Zona Protetta si aggiudica il primo premio, regalando al gruppo Enter la vittoria dell'edizione 2008 del Festival organizzato dall'Associazione "I Quattro Quarti". Nella fase di programmazione della nuova stagione la Compagnia Enter conferma la propria vocazione europea, optando per la produzione di due nuovi spettacoli appartenenti al filone della drammaturgia contemporanea francese. Ad aprire la stagione 2008-09 è così la commedia "Dei veri amici", di Serge Adam, rappresentata per la prima volta in Italia nell'ottobre del 2008 con la regia congiunta di Gianni Licata e Luca Milesi.

Con: Massimiliano Di Stefano, Maria Concetta Liotta, Luca Marengo e Luca Milesi

Regia di Gianni Licata & Luca Milesi

Gli Ubriachi

Gli Ubriachi

Nel Giugno del 2007 Luca Milesi dirige un seminario rivolto ad un gruppo di ragazzi del II anno di corso della Scuola di Teatro "Permis de Conduire", dedicato allo studio teorico e pratico di testi apppartenenti al genere della Nuova Drammaturgia. L'attenzione viene focalizzata su lavoro di autori stranieri, in particolare spagnoli; vengono analizzati "Notti di amore effimero" di Paloma Pedrero, "l'Anticamera" di Margherita Sanchez e "Gli Ubriachi" di Antonio Alamo, che viene individuato come opera da allestire alla fine del seminario. Dopo due mesi di prove intensive, svoltesi fra Settembre ed Ottobre, il lavoro viene presentato il 2 Novembre 2007 sotto forma di prova aperta, riscuotendo dal pubblico apprezzamentoed interesse. Nel mese di Gennaio del 2008 la Compagnia Enter, con la collaborazione della Scuola di Teatro "Permis de Conduire", decide di presentare al pubblico della città una propria versione dell'intelligente testo di Antonio Alamo, portando in scena undici fra gli allievi frequentanti il terzo anno di corso presso la scuola diretta da Massimiliano Milesi.

Con: Irena Goloubeva, Igina Del Regno, Giovanni Piccolo, Claudia Mastrandrea, Luca Marengo, Mattia Moretti, Mery Poltroni, Elisa Giovannetti, MAssimiliano Di Stefano, Francesca Rotolo e Francesca Romana Miceli Picardi. Nella prova aperta in scena anche Elisa Bagnoli, Agnese Alessi, Ilenia Cerioni e Claudia Amendola.

Regia di Luca Milesi

 

Il golpe delle coscienze

Il Golpe delle Coscienze

Vincitrice della X Edizione del Festival Nazionale del Teatro "Salvo Randone", la Compagnia Enter viene invitata a partecipare all'Edizione 2007 che vede in gara le compagnie vincitrici degli ultimi anni. E' l'occasione per presentare al pubblico siciliano una divertente commedia scritta e diretta da Massimiliano Milesi, che in una precedente versione aveva calcato le scene romane sul finire degli anni '90; protagonisti due giovani amici, Riccardo e Federico, alle prese con un particolare esame di "coscienza", guidato ed obbligato da due avvenenti figure femminili , Ada I ed Ada II, inviate sul posto con l'obiettivo di "far chiarezza" da un superiore Ministero delle Coscienze. Una commedia intelligente, breve, nella quale si incrociano gags e satira di costume.

In scena Igina Del Regno, Maria Concetta Liotta, Luca Milesi, Luca Palminteri e Giovanni Piccolo

Di Laura Canestrari e Massimiliano Milesi. Regia di Massimiliano Milesi

 

Zona protetta

Zona Protetta

Siamo in Spagna, in un piccolo comune di provincia. La direttrice di una ditta di costruzioni, complice il sindaco, vuole trasformare un progetto già approvato per la costruzione di nuove case, in un piano per un campo da golf. Purtroppo il territorio in questione potrebbe essere sottoposto, da un momento all’altro, a vincoli di tutela ambientale ed archeologica. Il destino dei due benefattori del paese si intreccerà con quello di un giovane poliziotto alle prese con una verità difficile da trovare (e da accettare) e con quello di un operaio straniero, immigrato ed assunto illegalmente, trovato cadavere nel cantiere più a rischio. 

...Quando si affronta un’opera come ZONA PROTETTA, uno dei problemi da risolvere è quello della molteplicità degli ambienti che l’autore ha immaginato come sfondi per le sequenze della sua storia; caricare di significati e valori differenti i luoghi del palcoscenico sui quali verrà giocata la partita diviene allora di prioritaria importanza, come se per un film di interni fosse a disposizione un unico teatro di posa.  Abbiamo anche cercato di curiosare in quei momenti della vita dei personaggi che l’autore ha voluto nascondere al semplice lettore, sfumature che volutamente non celeremo nel buio delle quinte e che andranno a confondersi nelle tensioni preparatorie che da sempre attraversano  gli attori  un attimo prima di quel passo dal quale non possono più tornare indietro…

In scena Walter Caputi, Beatriz Prior Fernandez, Maria Concetta Liotta, Alex Sassatelli, Luisa Noli, Gianni Licata e Francesca Romana Miceli Picardi

Regia di Luca Milesi. Foto di scena di Elisabetta Pizzochero

Finale di partita

Finale di partita

In un rifugio con poca luce, in un tempo imprecisato, Hamm e Clov interpretano ostinatamente la cerimonia della loro sopravvivenza quotidiana. Nagg e Nell, innamorati di ieri, spezzano il ritmo dei giochi di Hamm, chiedendo al proprio figliolo quando una buona pappa, quando un biscotto. Al di là delle mura il mondo è distrutto...

Samuel Beckett scrisse "Finale di partita" a cavallo fra il 1956 e il 1957, nel pieno del terrore nucleare. L'associazione fra il rifugio da lui costruito per i protagonisti dell'opera e l'idea del bunker antiatomico fu immediata.

Con il passare degli anni anche le interpretazioni perdono colore... Ad avvincere rimane il suo ritratto di un'umanità in avaria, comicamente infelice. Incomprese in origine, le opere di Beckett hanno lasciato un segno indelebile nella letteratura universale. Nel 1969 allo scrittore irlandese venne conferito il Premio Nobel per la Letteratura, come riconoscimento alla migliore espressione della dissoluzione dell'uomo moderno.

La regia dell'allestimento, firmata da Sebastiano Salvato, pur lasciando intatto il testo esplora la possibilità di dare vita ai personaggi prescindendo dalle rigide indicazioni beckettiane riferite alla cecità di Hamm e alla rigidità dei movimenti di Clov.

In scena Luca Milesi, Gianni Licata, Massimiliano Mecca e Luisa Noli

Regia di Sebastiano Salvato. Foto di scena di E. Pizzochero e M. Giuliano

Il vero nome delle cose

Il Vero Nome delle Cose

Prosegue con questo evento la proficua collaborazione iniziata nel 2005 fra la Reale Accademia di Spagna di Roma e la Compagnia Enter.

Nel settantesimo anniversario del barbaro assassinio di Federico Garcia Lorca la Compagnia allestisce uno studio sulla drammaturgia e sulla poesia del grande autore spagnolo, progetto realizzato grazie alla preziosa collaborazione di Massimiliano Milesi in qualità di curatore della drammaturgia derivata e di regista dello spettacolo. Nella splendida cornice dei giardini interni dell'Accademia prendono vita alcune delle pagine più belle di Donna Rosita Nubile, di El Publico (commedia composta nel 1931 e mai rappresentata in vita dall'autore) e della raccolta Poeta a New York.

Nel corso delle sei repliche gli ottocento spettatori affluiti, guidati dai nostri attori, percorrono l'intera area dei giardini, vivendo una ad una le tappe di uno spettacolo itinerante pensato per coniugare lo splendore della scrittura del poeta e la meraviglia architettonica di uno dei siti monumentali più belli della Città di Roma.

 

In scena Francesca Frascà, Walter Caputi, Maria Concetta Liotta, Gianni Licata e Luca Milesi

Regia e foto di scena di Massimiliano Milesi

Don Chisciotte

Don Chisciotte

Terzo appuntamento della trilogia I giovani e il teatro spagnolo, è stato rappresentao il 24 e il 25 Giugno 2005 presso il Chiostro della Reale Accademia di Spagna, il 15 e il 16 Novembre 2005 presso la Sala "Roma Eventi" del Collegio San Giuseppe Istituto de Merode di Roma ed infine il 24 e 25 Marzo 2006 presso il Piccolo Teatro di Calamonaci (Ag) nell'ambito della X° Edizione del Festival Nazionale del Teatro "Salvo Randone".

Un gruppo di attori è in pausa nel retro di un palcoscenico: nessuno di loro riesce a staccare lo sguardo da uno strano personaggio addormentato su di una cassapanca... La curiosità è talmente forte che l'ospite viene svegliato per conoscerne l'identità. Tra lo stupore del gruppo il nostro si proclama "Don chisciotte della Mancia". E' l'inizio di una storia raccontata e vissuta mentre il gruppo di attori cerca di assecondare l'evidente follia dello sconosciuto. Ma come sappiamo bene la follia è eversiva, dunque tutti costoro si trovano intrappolati in ciò che raccontano.I nostri amici non resistono al fascino lontano dei racconti della cavalleria errante e con se stessi trascinano anche il pubblico.

In scena Cèsar Corrales, Luca Milesi, Gianni Licata, Maria Concetta Liotta, Francesca Frascà, Manuela Di Salvia e Luisa Noli

Regia di Laura Canestrari e Massimiliano Milesi

Le foto di scena sono di Alberta Aureli

 

Dopo la pioggia

Dopo la pioggia

Dopo la pioggia (1994) ha proiettato il catalano Sergi Belbel sulla nuova scena internazionale facendone uno degli autori più apprezzati. Egli interpreta con intelligenza e divertimento le teamatiche che rendono la nuova drammaturgia spagnola vicina alle esperienze dei più giovani: dalla difficile coesistenza nei luoghi del disagio urbano ai tabù sessuali, ai conflitti razziali, alle difficoltà nel trovare un impiego. La commedia è ambientata sul terrazzo di un grattacielo che ospita gli uffici di una società informatica decisa ad assumere solo impegati rigorosamente non fumatori. I maggiori viziosi si aggirano per lo più fra i capi addetti al controllo: il terrazzo è il luogo di incontro e di conoscenza dei protagonisti della storia, senza nome, distinguibili solo per il colore dei capelli e dal ruolo interpretato nella gerarchia dell'ufficio. Il terrazzo, terra promessa del fumatore, fa da sfondo alla comica messa in scena delle ossessioni dei protagonisti. Inoltre dal cielo soprastante non cade una goccia di pioggia da due anni e il temporale si avvicina sempre di più...

In scena Gianni Licata, Luca Milesi, Maria Concetta Liotta, Francesca Frascà, Sara Adami, Francesca Santini, Eleonora Micali e Alessandro Grande

Regia di Cèsar Corrales

 

Il triciclo

Il Triciclo

Con El Triciclo il gruppo Enter avvia una stabile collaborazione con il Comune di Roma e un rapporto di fiducia con l'Istituto Cervantes, la Reale Accademia di Spagna, la Società Endesa Italia e con l'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. Si inizia il 18 Maggio 2004 con il debutto del testo di Fernando Arrabal presso il Teatro Testaccio. L'opera, scritta nel 1952, non era mai stata precedentemente rappresentata in Italia. Il testo non può essere considerato un esempio di teatro dell'assurdo, malgrado lo stesso Arrabal sia stato spesso inquadrato in questo genere. L'espediente per la narrazione sta nello stravagante tentativo di quattro amici di pagare le rate di un triciclo, loro unica fonte di sussistenza. La regia di César Corrales, presentata nel tempo in tre differenti versioni, valorizza il ruolo avuto dalla commedia nella genesi di quel movimento che ha dato poi vita al "Teatro Panico" negli anni '60. Con "Il Triciclo" ha inizio la trilogia I giovani e il teatro spagnolo, conclusasi nel Novembre del 2005.

In scena Gianni Licata, Luca Milesi, Maria Concetta Liotta e Francesca Frascà

Regia di Cèsar Corrales. Le foto di scena sono di Alessio Gueli

Evidenza

Evidenza

Giunta ormai alla fine del suo primo anno di vita con quattro allestimenti già in repertorio, la Compagnia Enter sceglieva di chiudere il 2003 riportando in scena un lavoro di Massimiliano Milesi composto in omaggio a Samuel Beckett e dedicato agli emarginati dei cinque continenti. Evidenza certamente risente delle atmosfere dell'Assurdo beckettiano, ma qui i "pierrot postatomici", che ora abbandonano la divisa in giacca e bombetta nere cara agli allestimenti dei primi anni '50, aggrediscono direttamente i doppiopetti e le ipocrisie del benpensante dei nostri giorni. Qualcuno definì Evidenza come un pugno nello stomaco tirato da parole pesanti come macigni, e forse è vero. In ogni caso si trattò di una interessante ipotesi di politicizzazione dichiarata del registro del Teatro dell'Assurdo. Per la regia di Massimiliano Milesi andava in scena dal 16 al 21 Dicembre 2003 presso la sala piccola del Teatro Testaccio.

In scena Luca Milesi, Gianni Licata, Maria Concetta Liotta, Emanuela Ponzano e Giada Cesareo

Regia di Massimiliano Milesi

Le foto di scena sono di Alessio Gueli

Volare

Volare

In questa occasione la Compagnia Enter incontra il genio funambolico di Massimiliano Caprara e la sua ricerca nel territorio della scrittura di Boris Vian. Cosa accadrebbe se in un condominio, per effetto di un clima da guerra civile generatosi nelle strade, a mano a mano le famiglie e gli uffici si trasferissero al piano superiore fino a domandare tutte ospitalità all'inquilino dell'ultimo piano? Sopratutto se una volta ottenuta ospitalità ognuno continuasse nell'indifferenza verso il vicino, a quel punto, di mattonella? Tinto dei blu e dei rossi scelti da Caprara per illuminarlo, portando con se il rombo di una avvolgente colonna sonora espressione del panico urbano, Volare è andato in scena presso la Sala Grande del Teatro Agorà ’80 nel novembre del 2003.

In scena Gianni Licata, Luca Milesi, Perfrancesco Botti, Maria Concetta Liotta e Alessandra De Marco

Regia di Massimiliano Caprara

Terra di confine

Terra di confine

E' la prima produzione ufficiale dell'Associazione Culturale "Enter". Terra di confine sta anche per Facchini dell'Orsa Maggiore, un alias con il quale Ricci & Forte indicano la stessa drammaturgia. E' la prima direzione dedicata da César Corrales alla nostra Compagnia, dal 27 Maggio al 1 Giugno 2003 nella Sala Piccola del Teatro Testaccio di Roma. E' lo spettacolo per il quale il pubblico ricorda due attori muoversi costantemente su una tavola sospesa a un metro da terra e mossa in un continuo rollio da un palo che la attarversa centralmente, quasi a ricordare l'albero di una zattera: forse proprio di una zattera si tratta, oppure di una panchina, sulla quale ogni giorno i protagonisti Elio e Teo fingono di non riconoscersi per celebrare di nuovo la cerimonia del primo incontro: a noi piace ricordarla come una favola, per grandi.

In scena Andrea Cotrone e Luca Milesi

Regia di Cèsar Corrales

Le foto di scena sono di Alessio Gueli

Enter

Enter

A pochi mesi di distanza dal successo ottenuto con "Fuochi fatui", la compagnia decideva di rappresentare (ancora con la produzione di Teatro Instabile) un divertente omaggio al fotografo Bruno Munari allestendo "Enter", scritto otto anni prima da Massimiliano Milesi e dallo stesso diretto per noi sulla scena del Teatro Testaccio dal 25 Marzo al 6 Aprile 2003. La storia di questo spettacolo si intreccia a doppio filo con quella della nostra Compagnia: oltre a prendere il nome dallo stesso allestimento, la Compagnia Enter nasce ufficilamente nel periodo di gestazione dello spettacolo, dal cui spirito goliardico, graffiante e provocatorio rimane influenzata a lungo per diverse delle sucessive produzioni. "Enter" è il territorio delle comiche e surreali filastrocche di Bruno Munari, così come quello delle esternazioni dissacratorie dell'autore sul sistema-teatro: a tuttto ciò danno vita quattro "pierrot postatomici" in giacca e pantaloni neri, bombetta e maschera neutra.

In scena Francesca Frascà, Gianni Licata, Maria Concetta Liotta e Luca Milesi

Regia di Massimiliano Milesi

Fuochi Fatui

I sogni, i desideri, le aspirazioni di un gruppo di attori emergenti si scontrano con la frustrante realtà del sistema-teatro che nella commedia appare in tutta la propria impenetrabilità: le manie e le ossessioni dei protagonisti danno vita ad un intreccio brillante che raggiunge le punte più comiche con l'irruzione sulla scena delle figure femminili, pronte a complicare o a deviare i progetti dei tre simpatici amici. La commedia porta la firma di Ricci & Forte, due talenti della giovane drammaturgia italiana. La Compagnia "Enter" debuttava così sulla scena romana con la regia di Giovanni Magnarelli, fra i protagonisti dello spettacolo, rappresentato dal 18 al 30 Novembre 2002 presso la Sala Piccola del Teatro Testaccio di Roma, grazie alla produzione della Cooperativa Teatro instabile. Lo spettacolo è stato poi rappresentato nell’ambito della IX° edizione del Festival Nazionale di Teatro “Salvo Randone” il 26 Agosto 2003 a Realmonte (AG), ottenendo l'elogio della giuria e portando Gabriella Tambone al riconoscimento di migliore attrice non protagonista del Festival. In quel frangente hanno partecipato allo spettacolo Maria Pia Carlucci e Fabio Filosofi del Ferro.

In scena: Giovanni Magnarelli, Luca Milesi, Gianni Licata, Maria Concetta Liotta, Francesca Frascà, Gabriella Tambone e Danilo De Santis.

Regia: Giovanni Magnarelli. Riallestimento di M. Falaguasta e M. Milesi