13/2/2018                  Tamburitango. I ricordi del cuore – Brainstorming Culturale Magazine


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Tamburitango. I ricordi del cuore


Il calcio è una società costruita con i piedi


Suddiviso in tre diverse serate, ci concentriamo sul terzo appuntamento dello spettacolo sul calcio firmato dal regista romano Luca Milesi, andato in scena al Teatro Ele ra capitolino dal 2 al 4 febbraio. L’autore analizza il modo in cui dagli anni anni ’80 ad oggi, nel mondo calcistico e non solo, ne sono girate di “palle”, con continui rimandi alla degenerazione politica dei tempi moderni.


Il rosso del sipario si apre sulle note nostalgiche dei cori delle varie “tifoserie”, in accordo con la proiezione di figurine rappresentanti i giocatori d’elite acclamati e riconosciuti come dei veri e propri “idoli” dalla generazione “cavia”, che conoscerà la propria crisi nello scorrere del tempo.




















L’intro, è seguito da un lungo monologo, su cui è basata l’intera rappresentazione. La capacità di coinvolgere il pubblico alla partecipazione, spinge il protagonista a far rivivere la propria infanzia romana tra conflitti polico-familiari, la domenica allo stadio e un’Italia sempre più frastornata da crisi esistenziali.


Di fatti, lo sport è, in senso metaforico, il mezzo per dare voce al popolo e all’individuo che, con uno sguardo ai tempi odierni, rimpiange gli ideali ormai ridotti ad un ammasso di concetti futili e sotto il controllo della mano del potere. Ma come ci riesce?

Con l’aiuto di una “cassapanca tarantiniana” e, affidandosi nuovamente al tanto amato proiettore, mostra come in un tempo non molto lontano e in un campionato tanto difficile come la Serie A, ci fosse la possibilità, da parte di ogni squadra, di emergere, senza esclusione di colpi, per arrivare all’ambito trofeo: lo “scudetto”.

Tutto questo è visto dagli occhi di un ragazzo innamorato della sua città e della sua “Roma” che, facendo un grandissimo passo dall’oggi al domani, vive sempre di più quel complesso di inferiorità dovuto dalla presenza di quelle società destinate ormai a tenere sotto controllo la classifica.

Città, Stato e Nazione, quindi individuano la metafora calcistica nelle circostanze politiche che, da anni, vedono una stessa classe dominante vincere senza dover necessariamente spendere i propri 90’ minuti in campo.






















Il testo allude appunto ad un passato mitico, nel quale la gente era “libera” di poter esprimere le proprie potenzialità dimostrando che “la palla è tonda” ed il calcio è bello, perché non si possono prevedere risultati ma solo stare a vedere.

“Amor che muove il pallone e altre stelle”. Laddove “Amor” è l’anagramma di “Roma“, e Roma è metafora di nicchia, di scendere in piazza, di voler vedere non più la stasi dal basso ma di giungere in alto e smuovere un sistema “costruito sui piedi” sostenuti dalle teste degli italiani non in grado di ribaltare il risultato.


Sul piano recitativo, inoltre, l’interprete di sé stesso, Luca Milesi, si dimostra coerente con quanto la sua mente ha prodotto: capace di coinvolgere e di creare mistero, anche per chi è lontano dalla passione sportiva, suscita l’interesse del pubblico grazie all’ironia e l’eloquenza, donando alla pièce un’atmosfera quasi familiare e calda.

Il genere di attore che, anche se prendesse un foglio bianco in mano, sarebbe in grado di pronunciare le parole di una poesia fantasiosa di cui tutti sarebbero affascinati.


“Tamburitango. I ricordi del cuore” è questo e molto altro: è rivoluzione, è smantellamento e soprattutto, aver coraggio di indossare i propri colori non solo quando la propria squadra vince. Storia documentata ed animata nello sguardo di grandi e piccini che non riescono a resistere all’impulso di tirare quattro calci dietro ad un pallone. È la “venuzza” che tutti noi abbiamo in testa e che pulsa quando ci accingiamo a seguire le nostre passioni. È saper dire “basta” ad un’oppressione sempre più presente. È persistenza, perseveranza e allenamento costante.

Perché il calcio, come la politica, è questione di “Costituzione”. 


Pierluigi Veronesi


Foto: Pierluigi Veronesi


Teatro Elettra

dal 2 al 4 febbraio


Tamburitango. I ricordi del cuore

2 febbraio


Luca Milesi in


“Gli anni ’80 a Roma”, spettacolo a tinte giallorosse 

3 febbraio

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